Asnacodi - 7 e 8 febbraio - assisi

Asnacodi - 7 e 8 febbraio - assisi

Tratto da Agrapress dell'11 Febbraio

A novembre 2019 si terra' a Roma il Forum internazionale sulla gestione del rischio in agricoltura, ha annunciato il presidente di ASNACODI Albano AGABITI, concludendo ad Assisi l'XI edizione del convegno sulla gestione del rischio in agricoltura che l'Associazione dei consorzi di difesa ha organizzato con il CESAR.
L'importante evento, che praticamente da' inizio alla nuova campagna assicurativa, si e' svolto, alla presenza di piu' di mille operatori, in un clima piu' sereno rispetto agli scorsi anni, dovuto all' accelerazione dei pagamenti dei contributi 2015/2018, come ha fatto notare ripetutamente il presidente di ASNACODI, mettendo in evidenza una positiva crescita dei valori assicurati e quindi una netta inversione di tendenza rispetto agli ultimi periodi.
"Dopo il 2015, che ha fatto registrare un calo del 30%, a seguito del cambio di sistema, abbiamo recuperato superfici e agricoltori e questo e' l'anno del record storico con oltre 7,5 milioni di valori assicurati e il 5% in piu' di imprese assicurate", ha detto AGABITI.
Il convegno si e' articolato in una serie di tavole rotonde, condotte dal presidente del Cesar Angelo FRASCARELLI e dal presidente dell'ordine degli agronomi dell'Umbria Francesco MARTELLA, in cui si e' discusso, tra l'altro, delle novita' del Piano di gestione dei rischi 2019, che per la prima volta prevede anche il finanziamento dei fondi di mutualita', e degli strumenti per incrementare la diffusione degli strumenti di gestione del rischio.
AGABITI ha giudicato di straordinaria importanza la proposta fatta al convegno da Emanuele FONTANA, rappresentante dell'associazione bancaria italiana (Abi), per valorizzare in termini di rating bancario l'utilizzo degli strumenti a tutela del reddito previsti dal Programma nazionale, aumentando il merito creditizio per gli imprenditori che ne beneficiano. Un obiettivo - ha detto - che potra' essere messo a punto da un tavolo Asnacodi-Abi anche al fine di coinvolgere la Banca d'Italia.
Il presidente di ASNACODI, AGABITI ha piu' volte sottolineato che il merito del ritorno alla normalita' dei pagamenti e' frutto dello sforzo condiviso fra il grande lavoro svolto dai Condifesa e dai CAA e la disponibilita' del ministero delle politiche agricole, di Agea e di Ismea nonche' delle banche, che hanno confermato la fiducia nella affidabilita' del sistema dei consorzi di difesa che fanno capo ad ASNACODI.
AGABITI ha ricordato, infatti, che i consorzi di difesa, per tutelare i propri associati, nel periodo 2015-2018, si sono esposti con gli istituti di credito per piu' di 600 milioni di euro. Indicando quindi gli obiettivi immediati che ASNACODI ed il sistema dei Condifesa si sono dati, AGABITI ha puntato innanzitutto, con decisione, sull'applicazione delle nuove tecnologie, sull' allargamento nelle regioni del Centro-Sud della platea degli assicurati; sull'utilizzo dei fondi mutualistici. Questi ultimi - ha indicato - possono dare risposte interessanti integrando le coperture assicurative.
"Facciamo transitare gli strumenti innovativi al Centro-Sud: forse c'e' un gap di formazione e informazione da superare, ma lavoriamo anche al Nord, dove la situazione non e' omogenea, espandendo gli strumenti perche' cio' consente di far risparmiare gli agricoltori", ha ribadito AGABITI.
A queste considerazioni ha fatto eco il direttore di ASNACODI Paola GROSSI, sottolineando la necessita' di innovazione di prodotti assicurativi, di processi e di legislazione, e di utilizzazione dei social e di altri strumenti di comunicazione per coinvolgere gli agricoltori.
"E' giusto investire in polizze index che possono ridurre i costi" ha aggiunto, con l'obiettivo di finanziarle con il PSRN; "Chiediamo a ISMEA uno sforzo perche' l'operativita' del consorzio di riassicurazione sia estesa sia alle polizze index e i fondi di mutualita'", ha affermato GROSSI.
Sul tema Mezzogiorno si e' soffermato il presidente della commissione Agricoltura della Camera Filippo GALLINELLA. Anche lui ha ringraziato i direttori di Agea per il grande sforzo compiuto. Se avete necessita' di un sostegno su questi temi "io ci sono", ha detto spiegando che la commissione Agricoltura "dovra' affrontare questi temi con decisione". "Veniamoci incontro", ha concluso.
Anche l'assessore all'agricoltura della regione Umbria Fernanda CECCHINI ha offerto tutta la sua disponibilita' a proseguire nel lavoro compiuto in questi anni.
Al convegno di Assisi sono intervenuti il capo dipartimento del Mipaaf Giuseppe BLASI, Mauro SERRA BELLINI, dirigente competente per il settore, per AGEA Silvia Lorenzini, direttore del coordinamento e Francesco Martinelli, direttore di AGEA OP, che, sollecitati dalle domande di FRASCARELLI, hanno fatto il punto della situazione.
A giudizio di BLASI, per la cui capacita' di avere stabilizzato la spesa, Frascarelli ha invitato la platea all'applauso, la principale ragione che impedisce al sistema delle assicurazioni agricole di crescere - nonostante quindici miliardi di danni da siccita' negli ultimi venti anni - e' la politica delle deroghe alla legge 102/2004.
Secondo BLASI, per sbloccare l'impasse, sarebbe opportuno vincolare con un meccanismo flat, il sistema accoppiato all'obbligo di assicurarsi facendo, in modo che le regioni rispettino, nei meccanismi di spesa, alcune priorita' valide per tutte le ocm.
Il risultato di portare a regime il sistema e' stato raggiunto perche' "abbiamo sopperito a mano" ai limiti del sistema informativo, ha detto LORENZINI, spiegando alla platea la complessa procedura che un dato subisce prima di giungere al termine del processo di elaborazione, con l' inevitabile rischio di moltiplicare errori nel processo. Una situazione che al momento non ha ancora trovato una soluzione, ha puntualizzato.
"I problemi si risolvono con le persone e grazie alla squadra che c'e' oggi e non c'era lo scorso anno abbiamo potuto risolverli" le ha fatto ecco BLASI.
Il miglioramento delle procedure e le semplificazioni realizzate hanno consentito di innalzare decisamente il livello dei pagamenti, evitando il disimpegno dei fondi dell'Unione europea: non ci fermiamo peraltro, perche' ora serve un impegno per il 2019 per spendere almeno 135 milioni, ha affermato MARTINELLI sottolineando che con il lavoro fatto finora sono stati erogati 652 milioni nel 2018.
SERRA BELLINI parlando per il Ministero ha dato conto del piano annuale di gestione rischi, approvato d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni il 19 gennaio 2019, che prevede, fra l'altro, una copertura per i primi tre anni delle spese di avviamento dei fondo di mutualita'.
Per quanto riguarda lo stato di attuazione del PSRN 2014-2020 alla data del 5 febbraio 2019 sono stati erogati 652 milioni sui 709 impegnati che rappresentano il 92% dei pagamenti fatti.
Al netto delle conseguenze di un' informatizzazione non ottimale, rimane il nodo dell'informazione agli agricoltori sull' utilita' dell'utilizzo degli strumenti di gestione del rischio per la tutela del reddito. Da piu' parti e' stata evidenziata la necessita' di accrescerne la conoscenza.
Pier Ugo ANDREINI in rappresentanza dell'Ania, ha sottolineato che "bisogna pensare all'assicurazione come costo necessario per non subirne altri".
Nel corso del convegno si e' parlato anche della nuova Pac. LORENZINI, sollecitata da FRASCARELLI, ha sottolineato che ricadute ci saranno in particolare sulla gestione del rischio derivanti anche dal passaggio dal calcolo in base alle particelle catastali a quello in base alla geometria grafica di un' area. Tale sistema, ha spiegato, e' una grande opportunita' dal punto di vista dei controlli che - ha puntualizzato - stanno diventando satellitari e sui quali l'Italia e' all'avanguardia.
Al convegno sono intervenuti inoltre il primo vicepresidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo DE CASTRO, in collegamento, e l'eurodeputato del PPE Herbert DORFMANN. Quest'ultimo, rimarcando l'apprezzamento per il modello di gestione del rischio attualmente utilizzato in Italia, ha osservato che sarebbe opportuno non solo diffonderlo maggiormente nel Sud del nostro paese ma in tutta Europa.