Festival della Meteorologia di Rovereto - Il dato e la tecnologia al centro per contrastare il clima che cambia

Festival della Meteorologia di Rovereto - Il dato e la tecnologia al centro per contrastare il clima che cambia

16 Novembre 2022
Oltre 270 miliardi di dollari di danni causati dal cambiamento climatico. L’innovazione tecnologica è la parola d’ordine per contrastare i cambiamenti climatici in corso, in particolare l’uso intelligente del dato. Così gli esperti del mondo agricolo e della gestione del rischio durante l’evento organizzato da Co.Di.Pr.A. Trento, Condifesa Bolzano, Asnacodi Italia e in collaborazione con Ismea all’interno del Festival della Meteorologia di Rovereto.

Si è tenuto a Rovereto lo scorso 12 novembre l’evento “Clima che cambia: quali scenari per il mondo agricolo” organizzato da Co.Di.Pr.A. Trento, Condifesa Bolzano, Asnacodi Italia, in collaborazione con Ismea e con il supporto di Itas Mutua andato in scena durante l’ottava edizione del Festival della Meteorologia tenutosi dal 9 al 12 novembre a Rovereto.

La sessione dedicata al mondo agricolo ha preso il via all’interno del palazzetto dello sport di Rovereto con un momento di incontro tra gli operatori del settore intervenuti da tutto il Nord Italia coordinati da Marica Sartori e Manfred Pechlaner, rispettivamente direttore di Co.Di.Pr.A. e del Condifesa di Bolzano. I numerosi intervenuti hanno potuto toccare con mano le ultime innovazioni messe a disposizione del mondo agricolo, con un particolare focus sulla gestione del rischio. Innovazioni presentate direttamente dalla voce degli sviluppatori, in particolare Steno Fontanari, amministratore di Enogis, ha presentato l’applicazione AgriPerizie, per svolgere le perizie danni da avversità atmosferiche direttamente dal cellulare, Lucia Cisco, Hypermeteo, ha riportato come grazie all’elaborazione dei dati si possa individuare un indice di rischio degli appezzamenti agricoli. Tiziano Ioris, Agrianaunia, ha raccontato le ultime novità per migliorare la sostenibilità nei trattamenti fitosanitari, Alessandro Anselmi, Khuen, e Mirco Darra, Arrigoni, hanno avuto il compito di presentare un ventaglio di soluzioni dedicate alla difesa attiva, con focus sulle coperture antigrandine, antipioggia, ecc.

Un vero e proprio momento di network del mondo agricolo.

L’evento è proseguito all’interno dell’aula magna dell’università di scienze cognitive a palazzo Piomarta. Giovanni Menapace, Michael Simonini e Albano Agabiti, presidenti di Co.Di.Pr.A. Trento, Condifesa Bolzano e Asnacodi Italia, hanno aperto il momento convegnistico portando la loro esperienza di agricoltori nei confronti del cambiamento climatico in corso, ogni giorno gli agricoltori devono fare i conti con l’evoluzione climatica in corso proprio per questo, hanno sottolineato all’unisono, è fondamentale strutturare una strategia che migliori la resilienza delle nostre imprese agricole. “Anche noi ci stiamo rendendo conto del cambiamento climatico in corso, non solo nell’ambito del settore agricolo – ha sottolineato Alessandro Molinari, amministratore delegato e direttore generale di ITAS Mutua – un cambiamento che impatta in maniera importante sul sistema assicurativo con oltre 270 miliardi di dollari di danni causati da calamità naturali nella solo Europa – ha evidenziato Molinari – con un trend in fortissima crescita, basti pensare che negli ultimi 10 anni sono aumentati del 33%. Certamente per il mondo agricolo AgriCAT sarà un ulteriore elemento a disposizione degli agricoltori anche per ridurre gli oneri a loro carico”. Proprio su AgriCAT si è focalizzato l’intervento di Giovanni Razeto, dirigente ISMEA, che ne ha spiegato funzionamento e modalità di attivazione, “il fondo AgriCAT sarà una vera e propria rivoluzione per tutto il mondo agricolo della gestione del rischio, certo è necessario sviluppare un approccio tecnologico e questo significa anche impiegare il dato in maniera efficace, per permettere di migliorare la stabilità dell’intero sistema” ha concluso Razeto. Ritorna sull’importanza della gestione del dato anche Mario Del Grosso Destreri, direttore Fondazione Edmund Mach, “grazie alla possibilità di immagazzinare dati è possibile affrontare sempre nuove sfide studiando sistemi sempre più complessi”. Romano Masè, dirigente Provincia Autonoma di Trento, è intervenuto focalizzando l’attenzione sugli obiettivi che la pubblica amministrazione deve perseguire per mantenere sostenibile l’agricoltura, in primis da un punto di vista economico. “Le sfide che dobbiamo affrontare sono molte, e dobbiamo affrontarle con gli strumenti adeguati – ha sottolineato Masè – in particolare puntando sulla formazione e sull’innovazione. Strumenti che permetteranno di mantenere il sistema sostenibile e competitivo”.

L’evento è continuato con una tavola rotonda focalizzata sulla rivoluzione tecnologica in corso per il mondo agricolo dove Francesco Pugliese, direttore di IBF Servizi, ha raccontato le ultime frontiere dell’agricoltura di precisione “grazie all’implementazione di diverse tecniche di agricoltura di precisione siamo riusciti a ridurre il consumo di acqua nei frutteti del 45% nel 2022, anno che non possiamo che ricordare per la scarsità di piogge. Riduzione che stimiamo di riuscire ad incrementare introducendo ulteriori soluzioni tecnologiche, come nuovi sensori più performanti e uso dell’intelligenza artificiale”. Massimo Crespi, ceo di Radarmeteo, ha sottolineato come il ruolo del dato sia di importanza strategica per riuscire a definire strumenti volti a limitare l’impatto del cambiamento climatico. Proprio per questo è necessario avere dei dati solidi – ha sottolineato Crespi. La tavola rotonda si è conclusa con l’intervento di Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia, che ha evidenziato il ruolo del Sistema Condifesa-Asnacodi Italia in questo particolare momento “la gestione del rischio gioca un ruolo fondamentale per le aziende agricole. È importante avviare un cambiamento concreto, la gestione del rischio ha a disposizione un budget di oltre 600 milioni all’anno a partire dal 2023 e sino al 2027. Affinché vi sia un reale sviluppo della resilienza delle aziende agricole – ha continuato Berti – è fondamentale attivare azioni di trasferimento di conoscenza e coordinare a livello nazionale le attività di ricerca. In questo contesto si inserisce il fondo AgriCAT, uno strumento che serve per portare un equilibrio al sistema agricolo. Certamente non ne vedremo gli effetti subito, sarà necessario qualche anno per capirne al meglio funzionamento e ricadute” – ha concluso Berti.

Le conclusioni sono state affidate a Dino Zardi, presidente di Aisam, e a Giulia Zanotelli, Assessore all’agricoltura Provincia di Trento. L’assessore ha sottolineato come “in questo evento siano stati toccati i temi che la Provincia ha a cuore e sui quali stiamo lavorando per trovare risposte: gestione del rischio, acqua, tecnologia, AgriCAT, energia, ecc. le risposte dovranno essere ricercate operando una analisi costi benefici valorizzando quelle che permetteranno di migliorare la competitività e la redditività delle aziende agricole”.

L’organizzazione dell’evento è stata possibile anche grazie al supporto di ITAS Mutua e Agriduemila Hub Innovation e dei partner Agrianaunia, AgriRisk, Arrigoni, Enogis, Ferrari, Hypermeteo, Khuen, L’Informatore Agrario, Melinda, Netafim, Radarmeteo, Volksbank, WeDo.